Norme manutenzione sistemi antincendio

Registro di intervento tecnico

ART. 6 Comma 2 DPR 151/2011
I controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione e l’informazione di cui al comma 1, devono essere annotati in un apposito registro a cura dei responsabili dell’attività. Tale registro deve essere mantenuto aggiornato e reso disponibile ai fini dei controlli di competenza del Comando.

Registro controlli periodici antincendio

ART. 5 Comma 2 DPR 37/1998
I controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione, l’informazione e la formazione del personale, che vengono effettuati, devono essere annotati in un apposito registro a cura dei responsabili dell’attività. Tale registro deve essere mantenuto aggiornato e reso disponibile ai fini dei controlli di competenza del comando.

Estintori in comodato d’uso

Le fasi della manutenzione

5.1. Sorveglianza, misura di prevenzione atta a controllare, con costante e particolare attenzione, l’estintore nella posizione in cui è collocato, tramite l’effettuazione di una serie di accertamenti. La sorveglianza può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni.

5.2. Controllo, misura di prevenzione atta a verificare, con frequenza almeno semestrale, l’efficienza dell’estintore, tramite l’effettuazione di alcuni accertamenti. Il servizio di controllo, revisione e collaudo deve essere svolto da personale esperto.

5.3. Revisione, misura di prevenzione, di frequenza almeno pari a quella indicata nel prospetto, atta a verificare, e rendere perfettamente efficiente l’estintore. Il prospetto stabilisce la frequenza di revisione, con ricarica e/o sostituzione dell’agente estinguente secondo le seguenti scadenze: tipo di estintore tempo massimo di revisione con sostituzione della carica A polvere mesi 36 Ad acqua / schiuma mesi 18 A CO2 mesi 60 Ad idrocarburi alogenati mesi 72

5.4. Collaudo, misura di prevenzione atta a verificare, con una frequenza specificata, la stabilità del serbatoio o della bombola dell’estintore, in quanto facenti parte di apparecchi a pressione. Gli estintori a CO2 e le bombole di gas ausiliario devono rispettare le scadenze indicate dalla legislazione vigente in materia di gas compressi e liquefatti. Gli estintori che non siano già soggetti a verifiche periodiche secondo la legislazione vigente e costruiti in conformità alla Direttiva 97/23/CE (DLgs 93/2000), devono essere collaudati ogni 12 anni mediante una prova idraulica della durata di 30 secondi alla pressione di prova (Pt) indicata sul serbatoio. Gli estintori che non siano già soggetti a verifiche periodiche secondo la legislazione vigente e non conformi alla Direttiva 97/23/CE, devono essere collaudati ogni 6 anni, mediante una prova idraulica della durata di 1 minuto a una pressione di 3,5 MPa, o come da valore punzonato sul serbatoio se maggiore.

UNI 9994-2

La norma UNI 9994-2 stabilisce i criteri della figura professionale che opera nel controllo, manutenzione o riparazione degli estintori portatili e carrellati, al fine di garantirne l’efficienza operativa ed  assicurare un primo intervento d’emergenza contro l’incendio, in attesa che sopraggiungano mezzi più potenti.Il manutentore di estintori (MEST) deve essere dotato di esperienza e addestramento, deve avere accesso agli strumenti, alle apparecchiature, alle informazioni e ai manuali, deve essere a conoscenza di ogni speciale procedura raccomandata dal fabbricante in modo da essere in grado di espletare le procedure di manutenzione.

UNI 9994-1-2013

Dal punto di vista operativo, la nuova UNI 9994-1:2013 introduce quattro significative novità: nuove fasi e periodicità di manutenzione degli estintori; necessità di apporre la data di revisione internamente ed esternamente all’estintore, insieme ai riferimenti dell’azienda incaricata del controllo; la sostituzione delle valvole in fase di collaudo per gli estintori a polvere e in fase di revisione per gli estintori a CO2; l’aggiornamento della documentazione di manutenzione”.

Norma chiusura porta tagliafuoco

La norma descrive i requisiti per la erogazione del servizio di posa in opera e manutenzione periodica delle porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo, la cui prestazione è stata provata inizialmente secondo la UNI EN 1634 (varie parti), oppure la UNI 9723 oppure la Circolare 91/1961. Si applica alle porte resistenti al fuoco purché identificate come tali tramite targhetta o tramite documenti esistenti, primariamente il “progetto di prevenzione incendi approvato da VVF”. Si applica alle porte resistenti al fuoco poste sulle vie di fuga.

Manichette in comodato d’uso

UNI EN 671-1 (aprile 2003)

Sistemi fissi di estinzione incendi. Sistemi equipaggiati con tubazioni. Naspi antincendio con tubazioni semirigide. La norma specifica i requisiti ed i metodi di prova per la costruzione e la funzionalità dei naspi antincendio con tubazioni semirigide. La bobina deve ruotare attorno ad un perno. La bobina è composta da due circolari di diametro massimo non maggiore di 800 mm collegati da settori interni o da un tamburo di diametro minimo non minore di 200 mm per le tubazioni da 19 mm e 25 mm, e non minore di 280 mm per le tubazioni da 33 mm. Il colore dei dischi della bobina deve essere rosso. La rotazione della bobina deve arrestarsi nel limite di un giro quando il naspo è sottoposto alla prova di frenatura dinamica. La lunghezza elementare non deve superare i 30 metri. La tubazione deve essere semirigida, conforme alla norma europea EN 694 e deve essere dotata all’estremità di una lancia erogatrice che permetta le seguenti regolazioni del getto: chiusura getto, e getto frazionato e/o getto pieno. Il portello della cassetta deve poter aprirsi di circa 180° per permettere lo srotolamento della tubazione in ogni direzione.

UNI EN 671-2 (settembre 2004)

Sistemi fissi di estinzione incendi. Sistemi equipaggiati con tubazioni. Idranti a muro con tubazioni flessibili. La norma specifica i requisiti ed i metodi di prova per la costruzione e la funzionalità degli idranti a muro con tubazioni flessibili. La tubazione deve essere appiattibile e conforme alla norma europea EN 14540, il diametro nominale della tubazione non deve essere maggiore di 52 mm, la lunghezza elementare di tubazione non deve essere maggiore di 20 metri. La tubazione deve essere dotata all’estremità di una lancia erogatrice che permetta le seguenti regolazioni del getto: chiusura getto, e getto frazionato, e/o getto pieno. La valvola di intercettazione deve essere posizionata in modo tale che ci siano almeno 35 mm tra ogni lato della cassetta ed il diametro esterno del volantino, sia in posizione di apertura totale che di chiusura. Le cassette devono essere munite di portello e possono essere chiuse con una serratura. Le cassette dotate di serratura devono essere provviste di un dispositivo di apertura d’emergenza che può essere protetto solo con materiali frangibili e trasparenti. Un dispositivo di apertura deve essere previsto per permettere l’ispezione periodica e la manutenzione. Il dispositivo di apertura deve prevedere la possibilità di essere munito di sigillo di sicurezza. Resistenza alla corrosione di parti rivestite: deve superare la prova di 240 ore in nebbia salina come specificato nella ISO 9227. Il colore del supporto (sella salvamanichetta) della tubazione deve essere rosso.

UNI EN 671-3 (aprile 2001)

Sistemi fissi di estinzione incendi: sistemi equipaggiati con tubazioni. Manutenzione dei naspi antincendio con tubazioni semirigide ed idranti a muro con tubazioni flessibili. Controllo e verifica annuale, eseguiti da persona competente alla pressione di rete; ricordiamo tuttavia che la scadenza suddetta deriva dalla normativa europea, mentre in Italia continua a rimanere in vigore il controllo semestrale secondo il D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547. Ogni 5 anni tutte le tubazioni devono essere sottoposte alla massima pressione di esercizio come specificato nelle norme 671-1 e/o 671-2 (12 bar per un minuto).

Reti idranti

UNI 10779 luglio 2007

Impianti di estinzione incendi. Reti di idranti. Progettazione, installazione ed esercizio. La norma specifica i requisiti minimi da soddisfare nella progettazione, installazione, ed esercizio degli impianti idrici permanentemente in pressione, destinati all’alimentazione di idranti e naspi antincendio. Per ciascun idrante deve essere prevista almeno una dotazione, ubicata in prossimità dell’idrante, in apposita cassetta di contenimento, di una lunghezza normalizzata di tubazione flessibile, completa di raccordi e lancia di erogazione. Gli idranti a muro devono essere conformi alla UNI EN 671-2. I naspi devono essere conformi alla UNI EN 671-1 Per raccordi ed attacchi UNI 804, 805, 807, 808, 810, 7421. Le legature devono essere conformi alla UNI 7422.

Norma chiusura tagliafuoco

La norma descrive i requisiti per la erogazione del servizio di posa in opera e manutenzione periodica delle porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo, la cui prestazione è stata provata inizialmente secondo la UNI EN 1634 (varie parti), oppure la UNI 9723 oppure la Circolare 91/1961. Si applica alle porte resistenti al fuoco purché identificate come tali tramite targhetta o tramite documenti esistenti, primariamente il “progetto di prevenzione incendi approvato da VVF”. Si applica alle porte resistenti al fuoco poste sulle vie di fuga.

Porte e dispositivi di sicurezza

Norma UNI EN 1125
La norma regola i dispositivi antipanico per uscite di sicurezza azionati mediante una barra orizzontale.Questa norma europea specifica i requisiti per la fabbricazione, il funzionamento ed il collaudo di dispositivi antipanico azionati meccanicamente da una barra orizzontale a spinta od una barra orizzontale a contatto.Questi dispositivi sono prevalentemente installati in locali con pubblico non addestrato alle procedure di emergenza.
La versione della norma in vigore è la EN 1125:2007 che sostituisce la versione UNI EN 1125:2002.

Sistemi rilevazione incendi

Norma UNI 9795
La norma prescrive i criteri per la progettazione, l’installazione e l’esercizio dei sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio. Essa si applica ai sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d’incendio, collegati o meno ad impianti di estinzione o ad altro sistema di protezione (sia di tipo attivo che di tipo passivo), destinati a essere installati in edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso.

Norma UNI 11224/2011
È una norma tecnica importante per la corretta effettuazione del controllo iniziale e periodico (manutenzione) degli impianti di rivelazione incendio. L’ultima revisione, datata 2011, ha apportato importanti modifiche ed ampliamenti alla edizione precedente. I cambiamenti permettono un aggiornamento tecnologico, ai nuovi apparati introdotti dalla UNI 9795, ed un suo allineamento all’approccio seguito dai vari paesi europei sia in ambito assicurativo che normativo. Ricordiamo che la Norma è un riferimento per l’applicazione del D.M. del 10 marzo 1998 (allegato VI).

Sistemi di pompaggio antincendio

Norma UNI 12845
La norma specifica i requisiti e fornisce le raccomandazioni per la progettazione, l’installazione e la manutenzione di impianti fissi antincendio sprinkler in edifici e in insediamenti industriali, ed i requisiti particolari per i sistemi sprinkler. Essa tratta la classificazione dei pericoli, le alimentazioni idriche, i componenti da utilizzare, l’installazione, le prove ed il collaudo del sistema, la manutenzione e l’ampliamento dei sistemi esistenti, ed individua, per gli edifici, le indicazioni costruttive necessarie per garantire una prestazione soddisfacente dei sistemi sprinkler.

Norma UNI 10779/2014
La norma specifica i requisiti costruttivi e prestazionali minimi da soddisfare nella progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti destinate all’alimentazione di apparecchi di erogazione antincendio.
Tali requisiti, in assenza di specifiche disposizioni legislative, sono fissati in relazione alle caratteristiche dell’attività da proteggere.
La norma si applica agli impianti da installare o da modificare, a seguito della valutazione del rischio di incendio, nelle attività sia civili sia industriali.
La norma non si applica nei casi in cui sia consentita la derivazione degli apparecchi di erogazione (naspi) dalla rete idrico-sanitaria a servizio dell’attività, senza separazione, dopo l’alimentazione, delle rispettive reti idriche.

Classi di fuoco o incendio

Il Comitato Europeo di Normazione (CEN) ha sancito una classificazione delle varie classi di fuoco a seconda del tipo di combustibile. Le classi riconosciute a livello europeo sono cinque (A, B, C, D, F). È obbligatorio indicare sull’etichetta dell’estintore la sua capacità di spegnimento e la classe di fuoco per cui è stato pensato:

Fuochi di classe A, generati da combustibili solidi, con l’esclusione dei metalli. In questa classe, rientrano i fuochi generati da materiali quali il legno, la carta, i materiali tessili, le pelli, la gomma.

Fuochi di classe B generati da combustibili liquidi e da solidi liquefabili. In questa classe rientrano i fuochi generati da materiali quali l’alcol, i solventi, gli oli minerali, gli idrocarburi, le benzine.

Fuochi di classe C generati da combustibili gassosi. In questa classe rientrano fuochi generati da metano, butano, idrogeno, acetilene, propilene.

Fuochi di classe F (classe introdotta con la norma EN.2 del 2005) generati da oli e grassi in apparecchi per la cottura.

Fuochi di classe D generati da metalli combustibili. Appartengono a questa classe i fuochi generati da potassio, magnesio, zinco, zirconio, titanio. Le norme ISO prevedono una classificazione maggiormente dettagliata per questa categoria.